Testimonianza N°13

Oggi condividiamo la testimonianza di Thea, ragazza transgender che con coraggio ha deciso di regalarci uno spaccato della sua vita. Grazie Thea.

Ciao,

sono Thea.

Ogni giorno mi alzo, vado in bagno, e faccio di tutto per non guardarmi allo specchio: sicuramente si vedono i peli della barba, i lineamenti maschili del viso, il pomo d’Adamo… Procedo guardandomi i piedi… Oggi mio figlio non c’è, è con la madre…

Ottimo! Posso essere quello che sono e non quello che gli altri si aspettano!

Preparo camicetta, gonna, scarpe, calze, tiro fuori i trucchi…

E se incontrassi un genitore dei compagni di mio figlio? Già so che sparlano perché porto lo smalto sulle unghie… Sapendo che sono una ragazza trans impedirebbero ai bambini di giocare col figlio di un deviato…

Faccio colazione e mi struggo chiedendomi che fare e nel drattempo sono le quattro del pomeriggio: tutto il giorno passato così… pensando…

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Mi telefona mia madre: “Come va?”

“Tutto male, grazie!”

Si rivolge al maschile, usa il mio vecchio nome…

Mi sento precipitare… Si apre la botola del patibolo… Muoio!

Chiedo per piacere di corregegrsi, di almeno provare ad accettare me, quel che io sono.

La risposta è uno sbuffo… Smetto di ascoltarla…

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È ormai ora di cena quando mi son decisa.

Mi rado, mi vesto, mi trucco, esco.

Una lunga passeggiata in centro.

Qualche sguardo sorpreso torna su quel che stava guardando… Qualche persona mi squadra bofonchiando. Qualcun altro mi grida cose irripetibili. Qualche facinoroso tenta addirittura di aggredirmi.

Ma sapete? Io cammino comunque felice, perché in questo momento sono me stessa e se anche dovessi finire in ospedale  in obitorio, qualunque cosa gli altri dicano, sarei comunque Thea.