Condividiamo oggi l’utilissima esperienza di Diego, ragazzo transgender che ha deciso di fare coming out al lavoro.
Sono Diego e voglio condividere come sono riuscito a cavarmela nel mio lavoro. Ad oggi non ho ancora iniziato la TOS e continuo con la mia psicoterapeuta Roberta Rosin il mio percorso. A breve, indicativamente ad aprile, dopo un lavoro profondo e di conoscenza dei miei punti forti e con la pazienza di chi vuole arrivare in fondo senza fretta ma con amore per sé, continuerò il mio percorso di Affermazione di Genere con gli ormoni che sono e rimangono un passaggio importante come tutti gli altri.
Il mio coming out è stato un procedimento a step fatto con un preciso e sentito ordine: sono partito prima alle persone a me care e poi piano piano sono uscito dalla mia zona di comfort rivelandomi, finalmente, anche a colleghi e clienti.
Nel mio lavoro ho continui contatti con molte persone e, nella mia giornata di lavoro tipo, mi presento minimo una ventina di volte; è stato quindi per me un punto di cruciale importanza chiedere a colleghi e clienti di rivolgersi a me con il mio nuovo e vero nome.
E’ stato tanto importante quanto complicato, un passo rimandato e ragionato per diversi giorni che poi sono diventate settimane e che poi sono diventati mesi.
Ciò che più mi ha spaventato è stato il fatto che davanti a me non avevo esempi concreti, non avevo una linea guida da seguire e una persona da cui prendere spunto. Sebbene l’azienda per cui lavoro è un’azienda enorme a livello mondiale sono stato io il primo ragazzo a fare questo passo, il primo commerciale transgender.
Mi piacerebbe condividere con voi gli strumenti che ho utilizzato per raccontarmi ai colleghi e ai clienti sperando di poter essere utile a qualcuno. Ci tengo a precisare che la loro reazione mi ha stupito; ho ricevuto risposte cariche di empatia, forza e amore. Ho avuto paura, ho avuto paura di sbagliare, di perdere clienti, soldi e di dover ricominciare da capo ma non è stato affatto così.
Vi riporto degli spezzoni di mail che ho utilizzato io…
PER I COLLEGHI
Caro collega,
I valori della nostra Azienda si basano sulla trasparenza e l’inclusione, per questo….
…sono qui oggi per darti un aggiornamento molto importante che riguarda la mia persona e, di conseguenza, la mia vita professionale: mi hai conosciuto anni fa come XXX e da oggi continuerai a conoscermi come DIEGO.
Sono sicuro che continueremo a lavorare assieme in gran sintonia come sempre.
Un caro saluto,
Diego
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PER I CLIENTI
Gentile Cliente,
L’attenzione al cliente è e rimarrà sempre la mia priorità.
Mi ha conosciuto come XXX e, da oggi, continuerà a conoscermi come DIEGO.
Le scrivo la presente quindi per informarLa di questa variazione in modo tale che non riscontri alcuna difficoltà nel contattarmi.
Un caro saluto,
Diego
In risposta a queste mail ho ricevuto molti feedback ma mi sono rimasti impressi due casi in particolare.
Un cliente mi ha chiamato per ringraziarmi per averlo aggiornato su una questione così tanto personale e mi ha rivelato di essere fiero di essersi assicurato con una società “open mind” e di avere me come consulente di riferimento perché sono cose che spesso vengono tenute nascoste ma lui vuole essere seguito da un consulente coraggioso come me.
Un altro cliente un po’ contrariato si è sentito in dovere di dirmi che lui, al posto mio, avrebbe fatto tutto nella sua vita privata ma mai sul posto di lavoro. Con molto garbo ho evidenziato che il lavoro fa parte della mia vita, che sono orgoglioso di ciò che faccio e che l’ ho informato per continuare a seguirlo con estrema attenzione evitandogli ogni tipo di difficoltà nel momento in cui chiamando avrebbe chiesto di me. Ha chiuso la telefonata dicendomi che gli sto sempre molto simpatico e che avrebbe proceduto subito ed effettuare il pagamento della polizza di cui stavamo parlando ormai da diverse settimane.
E’ una baraonda vero? Il momento in cui decidi di dirlo, almeno per me, è stato un tuffo desiderato ma che, come ogni tuffo, spaventa. Hai mai saltato da uno scoglio? O da un trampolino molto alto?
Ci pensi e ci ripensi, ti avvicini, guardi giù e torni indietro. Ma poi lo fai e non appena risali dall’acqua stai benissimo e non ti penti assolutamente di esserti tuffato!
Un abbraccio,
Diego