“DARE NUTRIMENTO ALLE ANSIE”
Nel periodo antecedente alla richiesta nei confronti dei miei genitori di chiamarmi Davide, consumavo tanta energia. Ciò era causato dalle innumerevoli preoccupazioni e paure che invadevano la mia mente in modo costante e intenso. Durante una tipica giornata scolastica il mio fabbisogno energetico era molto richiedente. L’esigenza di assumere degli zuccheri per riprendermi dalla lezione appena conclusa era forte e si manifestava all’incirca ogni ora. Le complicanze si verificavano quando, per motivi di tempo quali 2 ore attaccate o verifiche, non potevo mangiare qualcosa che mi desse abbastanza energia per continuare a seguire. Le situazioni principali che si presentavano erano due: ricevere un rimprovero accompagnato dalla frase “non è mica ricreazione” dall’insegnante (per fortuna alcuni prof l’hanno individuata come mia caratteristica particolare e ne facevano un uso scherzoso); munirsi di forza di volontà e pazienza per resistere e aspettare il momento opportuno. Il mio cervello, oltre a dover concentrarsi il più possibile sull’ascolto dei discorsi dei professori, lavorava incessantemente pensando a come potevo essere percepito esternamente, in ogni istante e contesto, e si dedicava al possibile e temibile giudizio destinato a me. La quantità di energia consumata da questo processo era vastissima e non mi permetteva di proiettarla su mansioni quotidiane come lo studio. A distanza di pochi giorni dal coming out, mi sono accorto che la mia fame era scomparsa quasi del tutto assieme alle insicurezze che lavoravano di sottofondo e inconsciamente.
Da quando sono Davide anche per il mondo concreto, sono immerso in una dimensione di equilibrio data dalla possibilità di occuparmi in modo sereno di tutto; riesco a captare e apprezzare le piccole soddisfazioni giornaliere; tutto mi appare più semplice e lineare.
Davide