Lettera sui bloccanti ipotalamici SPI e risposta ONIG

Come Associazione ONIG condividiamo pienamente la tempestiva, chiara e dettagliata risposta alla lettera indirizzata dal presidente della Società Psicoanalitica Italiana alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema dell’uso dei bloccanti ipotalamici negli adolescenti con Incongruenza di genere.

Diamo il nostro totale appoggio al nostro Presidente ONIG, Prof. Paolo Valerio e ai presidenti della Società Italiana di Genere Identità e Salute (SIGIS), Dott.ssa Alessandra Daphne Fisher, della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Prof. Annamaria Colao, della Società Italiana di Pediatria (SIP), Prof Annamaria Staiano, della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Prof. Mariacarolina Salerno, della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), Prof. Andrea Isidori, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), Prof.ssa Elisa Fazzi.

Riportiamo di seguito la lettera e la risposta, entrambe consegnate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lettera sui bloccanti ipotalamici SPI e risposta ONIG Ass. Con-Te-Stare Sportello Attivo Transgender Centro ONIG Padova

Lettera di risposta

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri

Gentilissima Presidente Giorgia Meloni,
i presidenti della Società Italiana di Genere Identità e Salute (SIGIS), Dott.ssa Alessandra Daphne Fisher, della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Prof. Annamaria Colao, della Società Italiana di Pediatria (SIP), Prof Annamaria Staiano, della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Prof. Mariacarolina Salerno, della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), Prof. Andrea Isidori, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), Prof.ssa Elisa Fazzi, dell’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG), Prof. Paolo Valerio, esprimono sconcerto per i contenuti della lettera indirizzata dal presidente della Società Psicoanalitica Italiana alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema dell’uso dei bloccanti ipotalamici negli adolescenti con Incongruenza di Genere, ovvero quei farmaci utilizzati per indurre una sospensione temporanea e reversibile dello sviluppo puberale.Nello specifico, l’evidenza scientifica non sostiene le criticità così come riportate nei contenuti della lettera.

i) Il testo descrive erroneamente il trattamento con bloccanti ipotalamici in adolescenti con Incongruenza di Genere come un trattamento in fase di sperimentazione, omettendo che lo stesso è stato approvato dalla Determina AIFA (n. 21756/2019), ha avuto parere favore da Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) in data 13 luglio 2018, è sostenuto da raccomandazioni scientifiche internazionali sottoscritte anche a livello nazionale ed è
ampiamente utilizzato nella pratica clinica a livello internazionale. Inoltre, tale intervento medico è riservato a casi attentamente selezionati, a seguito di una valutazione multidisciplinare e individualizzata come descritto nella determina AIFA.

ii) Siamo d’accordo che i dati scientifici a oggi disponibili ci confermano una stabilità dell’identità di genere a partire dall’età puberale (e non pre-puberale o in infanzia); per questo, come ampiamente documentato nelle raccomandazioni internazionali, i bloccanti ipotalamici sono prescrivibili solo a pubertà già avviata e in particolare quando è stato raggiunto almeno lo Stadio Tanner 2. Ricordiamo inoltre che il razionale dell’uso dei bloccanti si basa sulla possibilità di guadagnare tempo proprio per riflettere in modo più consapevole, reversibile e scevro dalle difficoltà legate all’avanzare della maturazione sessuale. La popolazione di adolescenti transgender è, infatti, descritta come psicologicamente più vulnerabile (con più alto tassi di depressione, ansia e rischio suicidario) anche per la preoccupazione o la sofferenza legata al contatto con un corpo che sviluppa in una direzione diversa dalla propria identità di genere. È importante sottolineare come gli studi di follow up a oggi dimostrano che il trattamento con i bloccanti ipotalamici è in grado di ridurre in modo significativo i problemi comportamentali ed emotivi e il rischio suicidario, nonché di migliorare il funzionamento psicologico generale negli adolescenti trattati.

iii) La definizione di Disforia di Genere non fa riferimento, come espresso nel testo, al “non riconoscersi nel proprio sesso biologico”, piuttosto alla sofferenza psicologica che può derivare dall’avere un’identità di genere diversa dal sesso assegnato alla nascita. Tale sofferenza deriva in gran parte dal vivere a contatto con il pregiudizio e lo stigma di chi non riconosce l’esistenza della varianza di genere come una normale espressione dell’ampio spettro in cui le identità di genere possono svilupparsi. Tutte le identità di genere, come riconosciuto dalla World Health Organization e dalla American Psychiatric Association, sono normali variazioni dell’identità sessuale di una persona e possono svilupparsi in modo diverso dal sesso assegnato alla nascita.

iv) La valutazione dell’identità di genere si basa sulle affermazioni del soggetto; ciò vale per tutte le valutazioni in psicologia e psicopatologia, anche all’interno di un approccio psicoanalitico di cui si fa portavoce la stessa Società Psicoanalitica Italiana.
Per concludere, si ribadisce l’importanza di diffondere informazioni adeguate sulla base delle evidenze presenti nella letteratura scientifica internazionale e nazionale. Contrariamente, la diffusione di informazioni non corrette rispetto a questo tipo di trattamento, rischia di compromettere la possibilità di accesso a percorsi di affermazione di
genere a giovani persone con Incongruenza di Genere con effetti devastanti sulla loro salute psicologica e fisica nel breve e lungo termine. È ampiamente descritto in letteratura come gli ostacoli di accesso all’assistenza sanitaria siano associati a peggioramento del funzionamento psicologico e aumento del rischio suicidario in una popolazione che è oggetto di stigma anche a livello di assistenza sanitaria. Compito dei professionisti è quindi proprio quello di diffondere una cultura legata alle tematiche di salute transgender basata sulle evidenze scientifiche e non sull’ideologia. In linea, le Società Scientifiche firmatarie si rendono disponibili a un confronto diretto con la Società Psicoanalitica Italiana sulla tematica in oggetto.

A sostegno di quanto riportato segue una breve bibliografia scientifica:
American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders
(DSM-5); American Psychiatric Publishers: Arlington, VA, USA, 2013.
Coleman et al. Standards of Care for the Health of Transgender and Gender Diverse People, Version 8, International Journal of Transgender Health 2022, VOL. 23, NO. S1, S1–S258
Fisher AD, Ristori J, Bandini E, Giordano S, Mosconi M, Jannini EA, Greggio NA, Godano A, Manieri C, Meriggiola C, Ricca V; Italian GnRH analogs study ONIG group; Dettore D, Maggi M. Medical treatment in gender dysphoric adolescents endorsed by SIAMS-SIE-SIEDP-ONIG. J Endocrinol Invest. 2014;37(7):675-87.
Hembree WC, Cohen-Kettenis, PT, Gooren L, Hannema SE, Meyer WJ, Hassan Murad M, Rosenthal SM, Safer JD, Tangpricha V, & T’Sjoen G. (2017). Endocrine treatment of gender-dysphoric/ gender-incongruent persons: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 102(11), 3869–3903.
World Health Organization. International classification of diseases 11th revision. Geneva:
World Health Organization; 2018. Available at: https://icd.who.int/.

Roberta Rosin